Vasi antispiralizzazione

I moderni vasi di coltivazione utilizzati oggi in vivaio possiedono caratteristiche tali da impedire il fenomeno della spiralizzazione dell’apparato radicale, in particolare struttura forata e ondulata.

Al contrario, gli apparati radicali delle piante cresciute nei vasi tradizionali, presentano un apparato radicale più debole, deforme e poco ramificato. Sono quindi anche più vulnerabili ad attacchi patogeni e più soggette a stress di vario tipo.

Alcuni esempi di vasi di nuova generazione sono: il VASO ERACLE, il vaso ERCOLE ed il VASO FENICE.

VASO ERACLE
Il vaso eracle adotta una struttura forata che promuove la crescita delle radici delle piante ma allo stesso tempo ne limita l'allungamento fuori dal vaso.
Al sistema dell' antispiralizzazione è aggiunta una particolarità nella struttura: i vasi Eracle hanno infatti dei "piedi" che staccano il fondo del vaso dal terreno garantendo un'ottima combinazione di aria e acqua e permettendo quindi una perfetta crescita delle radici. Inoltre è leggero, maneggevole e disponibile in varie misure.

VASO ERCOLE
Grazie ai fori laterali sulla struttura, si crea un sistema di areazione facendo sì che le radici, entrando in contatto con l'aria e la luce, si auto potano, emettono nuove radici e bloccano il loro andamento circolare, annullando il fenomeno della spiralizzazione. Anch’esso è leggero e quindi molto maneggevole.
È disponibile in varie misure e forme. Dal classico vaso circolare a cassette rettangolari fino al vaso super ercole molto capiente, e quello dalla base quadrata.

VASO FENICE
È un vaso da coltivazione leggero, flessibile e maneggevole. È disponibile in varie misure e nei colori nero e terracotta, ha un'alta resistenza ai raggi uv ed è molto robusto.
Il bordo, anche nelle grandi dimensioni, facilita la presa manuale e lo spostamento. La presenza del fondo a croce permette alle radici di avere sempre la corretta areazione e la pianta può quindi crescere più sana.

La principale conseguenza dell’utilizzo di questi vasi è l’annullamento dello stress da trapianto. In pratica le piante, una volta messe a dimora, mostrano una velocità di attecchimento maggiore rispetto alle piante radicate nei più comuni contenitori cilindrici e lisci.

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